sabato 30 gennaio 2010

Abbiamo davvero bisogno di un Brunetta a San Marco d'Alunzio?

La questione che da un paio di anni a questa parte stimola ed interessa la nostra comunità è il pubblico impiego.
E, come possiamo immaginare, in tempi di Brunetta non è che si possa non menzionare il tema dell'efficienza e della laboriosità dei nostri impiegati pubblici.
Anche se Brunetta, come sappiamo, gode di cattiva fama all'interno dei sindacati del terziario perchè il suo nome è solo ed esclusivamente correlato ai fannulloni, a coloro che non timbrano il tesserino prima di andare a lavorare, coloro che si assentano il 60% dei giorni di servizio all'anno ecc..ecc.
Naturalmente non è così sommaria e precisa questa immagine.
Brunetta ha agito a 360° toccando tutti laddove tutti sanno che ci sono distorsioni da correggere, in casi davvero scandalosi.
Ma è inutile: lui può fare tutto ma il suo nome viene inesorabilmente collegato al pubblico impiego, la sua immagine è vista spesso come il classico capoufficio bastardo che vuole mettere sotto torchio i propri colleghi attirandosi così le antipatie di tutto l' ambiente.
L'accostamento verso il pubblico impiego sinceramente è riduttivo perchè il ministro, piaccia o non piaccia, non solo è intervenuto negli uffici pubblici ma, cosa che molti dimenticano, ha voluto intervenire anche nei confronti di chirurghi, medici, infermieri che con negligenza svolgono il proprio lavoro.
Sotto la scure del ministro sono finiti anche i poliziotti "panzoni" che invece di stare negli uffici semideserti dovrebbero essere impiegati nella strada per presidiare di più il nostro territorio, ha inveito contro gli assenteisti, si è scagliato contro quei registi, attori e operatori dello spettacolo che elemosinano ogni anno i contributi dallo Stato per girare i film.
Tuttavia c'è una cosa proprio all'interno della riforma della pubblica amministrazione che colpisce ed ha già avuto un discreto successo presso tutti gli uffici comunali, questa iniziativa è chiamata "Mettiamoci la faccia".
In pratica il ministero offre un bonus di circa 500 euro a tutte le amministrazioni pubbliche
(i Piccoli comuni inclusi, San Marco risulta nell'elenco degli enti beneficiari) che installeranno presso i propri uffici le faccine, l'emoticon, che spesso vediamo nelle chat line e siti di corrispondenza telematica.
Si tratta di un sistema informatico in cui ogni cittadino che si rivolge ai propri uffici pubblici per ottenere un determinato servizio, alla fine ha anche la possibilità di valutare, tramite le emoticon, la qualità del servizio ottenuto.
Basta cliccare sulla faccina gialla e questo significa che il cittadino è stato soddisfatto del servizio fornito, la faccina verde invece esprime una sufficienza e la rossa una bocciatura completa.
L'intento, oltre a quello di trasformare la P.A. in una campana di vetro, è quello di dare al cittadino il potere di giudicare e di valutare il servizi nell'ottica di un miglioramento e di una modernizzazione, garantendo una efficienza così tanto importante al giorno d'oggi a fronte delle richieste sempre più esigenti delle imprese e dei cittadini.
Il principio che dovrebbe ispirare il tutto dovrebbe essere quello di mettere gli impiegati nella condizione di dare un servizio eccellente così da non ricevere un giudizio negativo.
Quando si è continuamente sottoposti a controlli e valutazioni si mantiene sempre un pò più alta la concentrazione.
In teoria , dicevamo, dovrebbe funzionare così.
San Marco d'Alunzio necessita di un sistema così?
Onestamente la pubblica amministrazione ha sempre funzionato grazie all'esperienza (o anzianità di servizio) accumulato dal personale negli anni, alla professionalità degli operatori che svolgono il compito affidato, dall'innesto graduale di personale giovane e qualificato dalle altre cooperative e dall' oggettiva disposizione di mezzi informatici con i quali poter lavorare.
Ma nonostante questo, da un paio di anni il pubblico impiego a San Marco d'Alunzio è entrato ancora una volta negli occhi del ciclone per l'arrivo di tanti brunettini e brunettoni che avrebbero messo sotto la lente di ingrandimento l'operato del terziario.
Avendo sopra già espresso a proposito della qualità dei dipendenti, ci si deve interrogare su un punto fondamentale, per evitare che si parli di tutto tranne che dell'essenziale.
Non si è visto a San Marco un' opera non compiuta, o un'attività lungamente ritardata, o un grande disagio causati dal lassismo, dalla perdita di tempo, dalla mancanza di spirito di responsabilità di tutti gli operatori.
Dobbiamo essere sinceri: non si mai verificato il caso di non concedere l'autorizzazione ad edificare solo perchè il dipendente era in malattia, non si mai verificato il fatto che non si è potuta sgomberare il paese da una frana perchè "gli esterni" (che sono sempre reperibili, e alle chiamate oltre l'orario di lavoro non hanno mai fatto problemi) erano a fare i propri affari.
E' un lavoro ingrato esporsi al pubblico perchè si parla di te e ci si accorge della tua presenza solo quando le cose non funzionano o quando nasce un problema o quando c'è un disservizio, ma ovviamente, non ci si accorge quando le cose funzionano.
E' sempre stato così con coloro che hanno a che fare col cliente, con la così detta customer satisfaction, ed è anche giusto che i nostri impiegati accettino lo stato delle cose e se c'è qualche critica costruttiva devono prenderla in considerazione con umiltà.
Parlo delle critiche costruttive, ovviamente.
Perchè di quelle chiacchiere da bar o da osteria secondo il quale ci vorrebbe più serietà e disciplina nei confronti degli impiegati comunali perchè "fanno-8-ore-e-il-pomeriggio-vanno-a- farsi-un-altro-lavoro" queste critiche becere sono solo frutto dell'invidia.
Se proprio dobbiamo dirla tutta, gli impiegati, giustamente, pagano il 100% di tasse in busta paga, mentre gli stessi che si sciacquano la bocca hanno un lavoro in nero (ahinoi!) e "la richiesta agricola" fin da quando avevano 16 anni...ed ergendosi a paladini della precisione, vengono ascoltati e fanno pure la morale!
In conclusione, invece di fare populismo e demagogia per marciarci un pò su, non sprechiamo fiato, prendiamo il bando e facciamo la richiesta per attivare questo servizio.

P.S. Ovviamente questo post non deve essere letto come una risposta piccante verso qualcuno in particolare, ma solo una constatazione che tutti pensiamo ma che nessuno dice perchè fa comodo, come dicono a Roma, daje contro questa categoria o contro quell'altra...

Corrispondenza...missiva

CORRIERE DELLA SERA.it

La lettera del giorno | SERGIO ROMANO

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Lettere al Corriere

LAUREE Il valore legale

Caro Romano,

a proposito dell' abolizione del valore legale delle lauree, mi chiedo se così facendo non si penalizzino molti studenti che, avendo in Italia conseguito una laurea triennale, ne approfittano per specializzarsi all' estero. Per altro è una tendenza già molto diffusa. Ma se la laurea italiana non ha nessun valore, come mi accoglieranno in un college inglese o americano?

Fabio Vitanza fabiovitanza@tiscali.it

Per l' ammissione agli istituti superiori inglesi o americani, quasi sempre caratterizzati dal numero chiuso, il valore legale del titolo di studio è probabilmente il criterio meno importante. I candidati vengono scelti soprattutto sulla base dei loro curriculum e, in alcuni casi, di una prova d' esame.

RISPONDE SERGIO ROMANO

LINCOLN E LO SCHIAVISMO ABOLIZIONE SÌ, PARITÀ NO

Mi sono imbattuto in un discorso del 1858 di Abramo Lincoln perché curioso di vedere come realmente la pensasse il presidente americano dello schiavismo e in generale del razzismo nel periodo nel quale egli era protagonista della vita politica degli Usa. Trascrivo brevemente: «Non sono, e non sono mai stato favorevole ad una qualsiasi realizzazione della parità sociale e politica della razza bianca e nera; esiste una differenza fisica tra la razza bianca e nera che credo impedirà per sempre alle due razze una convivenza in termini di parità sociale e politica. E poiché esse non possono convivere in questa maniera, finché rimangono assieme ci dovrà essere la posizione superiore e la inferiore, ed io, al pari di chiunque altro, sono favorevole a che la posizione superiore venga assegnata alla razza bianca». Fabio Vitanza fabiovitanza@tiscali.it

Caro Vitanza,

Il dibattito sullo schiavismo, prima della Guerra di secessione, fu molto più complicato di quanto non appaia dalle ricostruzioni sommarie dei manuali scolastici dei nostri giorni. Per molto tempo il problema in discussione non fu il diritto degli Stati del sud ad affermare nei loro statuti che un uomo o una donna neri potevano essere proprietà di un uomo bianco. Su questo particolare punto le obiezioni furono lungamente minoritarie. Il problema, se mai, era un altro: se nei nuovi territori che si andavano rapidamente costituendo durante l' impetuosa avanzata della società americana verso il Pacifico, gli abitanti avessero il diritto di legalizzare lo schiavismo. Quando la Corte suprema sembrò ammettere la possibilità che lo schiavismo venisse esportato al di là degli Stati del sud, la sua sentenza provocò un' ondata di sdegno in cui vi erano sentimenti morali e religiosi, ma anche interessi economici. Erano favorevoli all' abolizione quei ceti sociali che puntavano sull' industrializzazione e chiedevano tariffe protezioniste a cui gli Stati del sud, dove il basso costo della mano d' opera favoriva le esportazioni, erano contrari. Lincoln nacque in uno Stato schiavista (il Kentucky), ma fece la sua carriera di avvocato in uno Stato anti-schiavista (l' Illinois) e fu sempre contrario alla diffusione dello schiavismo nella nuova America che stava crescendo fra il Middle West e la California. Ma cercò di adottare una linea politica che non approfondisse il fossato tra il Sud e il Nord e gli permettesse di essere riconosciuto e accettato come un leader nazionale. Durante un dibattito con uno dei maggiori esponenti del partito democratico ricordò che i neri già liberi erano 433.643 e che sarebbe stato assurdo negare la loro umanità e i diritti conquistati. Ma volle al tempo stesso distinguersi dagli abolizionisti più radicali e si affrettò ad aggiungere: «Non venga mai detto che io sostenga l' instaurazione di una eguaglianza sociale e politica fra bianchi e neri. Ho già detto il contrario». Così fu effettivamente fino agli anni Sessanta del secolo scorso. L' era della segregation (vale a dire il corrispondente americano dell' apartheid sud-africana) finì formalmente soltanto con il Civic Rights Act, promosso dal presidente Lyndon Johnson nel 1964.

RIPRODUZIONE RISERVATA

Romano Sergio

Lettere al Corriere

SULLA BIBBIA DI LINCOLN Giuramento di Obama

Caro Romano,

sempre a proposito di Abramo Lincoln, perché il presidente Obama è così orgoglioso dell' eredità politica di Lincoln al punto di prestare giuramento sulla stessa Bibbia? Non è un paradosso?

Fabio Vitanza fabiovitanza@tiscali.it

Obama sa che le idee di Lincoln erano molto avanzate rispetto ai tempi in cui visse e che divenne dichiaratamente e risolutamente abolizionista soltanto quando il Sud, con la sua secessione, mise a rischio l' unità nazionale. Ed è troppo pragmatico per accusare Lincoln di eccessivo pragmatismo. Sarebbe comunque sbagliato valutare la linea politica di Lincoln sulla base dei sentimenti che sono soltanto oggi patrimonio della più avanzata società americana.

PICCOLI COMUNI

Rischio d' estinzione

Sono uno studente siciliano che vive in un paesino di 2000 abitanti in provincia di Messina. La nostra amministrazione ha appena approvato in Consiglio comunale la delibera che di fatto innalza l' aliquota dell' addizionale Irpef portandola da 0,4 a 0,6. La Finanziaria sta avendo i suoi effetti e non risparmia nemmeno i piccoli Comuni definiti dall' ex presidente della Repubblica Ciampi «presidi di civiltà» in occasione della festa nazionale dei piccoli Comuni. Invece di agevolare queste realtà con incentivi, fiscalità di vantaggio e detrazioni si sta dando il colpo di grazia a questi paesi a rischio d' estinzione.

Fabio Vitanza fabiovitanza@tiscali.it

sabato 16 gennaio 2010

Welcome!

Ciao a tutti,

innanzitutto benvenuti in questo Blog. Per sua stessa definizione il termine blog è la semplificazione della parola inglese web-log, ovvero "diario in rete".
L' intenzione non è quella di annoiarvi con scritture sagge e politichesi.
Questo è un luogo dove ci si può incontrare virtualmente per dialogare, discutere, arrabbiarsi e autocompiacersi, insomma si può fare tutto!
Fare un blog oggi significa fare qualcosa di diverso rispetto a quello che solitamente facciamo su internet, il blog è una valvola di sfogo, non di sentimenti ma di sapere, di conoscenza, di curiosità.
Dato che non conosciamo i meccanismi contorti della rete e dato che nella rete non piace finirci triturati, ecco una espressione di coloro che
l' onda la vogliono cavalcare piuttosto che finire travolti dalla quantità di notizie ed informazioni che si contano giornalmente su internet.
Un passo avanti nella folla, per dirla con un blogger.
Agli occhi degli altri già si prevedono le prime critiche o retropensieri del tipo: "certo che alcune persone hanno tempo da buttare!".
In effetti, aggiornare, linkare, postare, cercare, nel cuore della notte, articoli o spunti di riflessione è un impegno. Tuttavia proprio questo è lo spirito con cui ci si prende cura delle cose: ovvero la consapevolezza che fare un blog non è tempo da buttare, anzi.
Prendiamo però subito il toro per le corna: tutti si chiederanno, perchè proprio un blog?
Perchè non utilizzare il social network most popular in this time, ovvero facebook?
Facebook effettivamente è più alla portata di tutti, molto più "raggiungibile", più comodo da leggere, più popolare, perchè su fb si va a controllare il proprio profilo tutti i giorni e da lì si può dare uno sguardo anche al blog. Giusto; ma un Blog è un Blog, esso ha ancora un suo fascino, strutturalmente è più servito, è più chic (sic!), e poi c'è un' altra cosa importante: si può tranquillamente leggere e postare un commento del tutto anonimo rispettando così la propria privacy.
Dovendo aggiungere che si parlerà anche , ma non solo, di politica aluntina, mai come in questi casi è importante l'anonimato.
San Marco è stato sempre un paese dove si discute, si animano piccoli dibattiti, si curtigghia benevolmente e malevolmente, ma tutto ciò lo si fa nella piccola e ristretta cerchia di amici fidati, di persone delle quali si possa parlare tranquillamente senza temere di innescare una piccola diatriba e non fare questioni con nessuno.
Se c'è una cosa che caratterizza il nostro Paese, è che non si è avuto mai, o quasi mai, il coraggio di discutere pubblicamente su ciò che accade nella nostra piccola comunità.
Questo atteggiamento forse è dato dalla paura, mai così attuale , di essere giudicati (anche se alla fine ti giudicheranno ugualmente, tanto vale esporti e affrontare l'avversario coraggiosamnete in faccia).
Insomma, per farla breve: è meglio parlare e polemizzare a casa propria e con qualche amico che scatenare un dibattito, una polemica in pubblico.
Beh, questo blog vi offre questo: un'opportunità per riflettere e discutere sui temi attuali, di ciò che le tv e i giornali ci propinano, sulla nostra società, sulla nostra cultura e il nostro rapporto con la fede.
Ovviamente qui non ci sono bloggers professionisti, quindi non aspettatevi la perfezione o una scrupolosità certosina.
Il blog verrà aggiornato senza una tempistica definita, vi accorgerete che si inserirà un brevissimo pensiero su un tema particolare, frutto appunto delle riflessioni istantanee che ognuno di noi può avere.
Il blogger si alza la mattina con un'idea e la pubbllica, torna a casa da lavoro dopo aver sentito una notiza e ne pubblica un pensiero di 2 o 3 righe.
Un'ultima cosa: il blog è una cosa anche personale, molto sentita...quindi anche se vi si da la possibilità di leggere e postare un commento in modo del tutto anonimo...vi prego non offendete e non usate un linguaggio scurrile!!!!
Andiamo adesso a spiegare com'è strutturato questo blog.
Eccovi una guida semplice:
- Una volta entrati nella pagina avete la possibilità di leggere il post, basta cliccare in "commenti" inserendo il vostro commento senza dimenticare di selezionare la casella "commenta come..." e pubblicare infine il commento. Durante la lettura vi capiterà di incontrare parole linkate cliccando sulle quali vi si collegherà con un URL della rete per approfondire meglio l'argomento.
Ogni settimana troverete un piccolo sondaggio che riguarda la politica locale o temi di attualità. Anche in questo caso è possibile votare mantenendo la segretezza, in quanto non è richiesto nessuna dato specifico. Potete tranquillamente andare a guardare lo status delle votazioni prima di andare a votare cliccando su vedi risultati (show results). Alla scadenza naturale del sondaggio si pubblicheranno i risultati definitivi.
Sotto il quadro del sondaggio troverete la sezione newsletters. Questa rubrica, aggiornata automaticamente dal server in tempo reale, in alto presenta 3 link.
Se cliccherete Politica, troverete tutte le notizie dell'ultim'ora riguardante la politica, se invece cliccherete il link Sicilia troverete le notizie up-to-dated riguardante la Sicilia, e nel link San Marco d'Alunzio troverete, appunto, le breaking news sul nostro Paese e ciò che è correlato alla tematica. Insomma basta cliccare e sarete aggiornati minute by minute.
Infine potete anche consultare l'archivio degli interventi precendenti, andando a vedere i post e i relativi commenti suddivisi in ordine cronologico.
Per qualsiasi altre informazioni...chiedete e vi sarà dato!

enjoy yourself!

Ode al proprio Paese


"Io amo questa città con un rapporto sentimentale preciso: quello che può avere un uomo che si è innamorato perdutamente di una puttana e non può farci niente: è volgare, sporca, traditrice, si concede per denaro a chicchessia, è oscena, manzognera, prepotente, e però è anche ridente, allegra, violenta, conosce tutti i trucchi e i vizi dell'amore e glieli fa assaporare, poi scappa subito via con un altro.
Egli dovrebbe prenderla mille volte a calci in faccia, sputarle addosso: 'Al diavolo, zoccola!, ma solo il pensiero di abbandonarla gli riempe l'animo di oscurità".
(Frammento di Giuseppe Fava, catanese, ammazzato dalla mafia).

[...]c'è una Catania allicchittiata, tappinara, finicchia, spacchiosa, fitusa, strafallaria, stroloca, scattiata, streusa, petulante e bisbetica [...]
(Pietrangleo Buttafuoco, Fimmini).

Sulla base di queste descrizioni piuttosto dirette, sincere, genuine fatte da alcuni grandi scrittori a proposito della propria città. Ci sarebbe qualcuno che potesse scrivere e pubblicare una poesia, un'ode, una descrizione utilizzando tutti gli aggettivi possibili per San Marco?
Cogliamo qui l'occasione per indire un concorso di Poesia dal titolo "Ode al tuo Paese".
Le migliori verranno votate, tramite sondaggio settimanale, e pubblicate in questo blog.

...Poeti di tutto il mondo....sbizzarritevi!

Cognomi più diffusi a San Marco d'Alunzio

Vi sono a San Marco D' Alunzio: Cognome
101.20 Latino
98.67 Notaro
93.61 Castrovinci
83.49 Russo
65.78 Priola
Ci si chiede quei numeri decimali a cosa si riferiscono. Probabilmente si è fatto una media aritmetica calcolata sul numero effettivo della popolazione.
Il censimento è stato svolto nel 2002 quindi è anche plausibile che la composizione numerica sia cambiata anche se la posizione in classifica dei singoli cognomi sia tutt'ora attuale.

Dati Generali: Provincia: Messina. Distanza dal capoluogo (Messina): 103 chilometri. Abitanti: 2.202. Denominazione: Aluntini.

Geografia: Superficie: 26,1 chilometri quadrati. Altezza sul livello del mare: 540 metri. Altezza minima: 0 metri.
Altezza massima: 0 metri.
Escursione altimetrica: 0 metri.
Anagrafe e Statistica: Densità abitativa: 84,37 abitanti per chilometro quadrato. Popolazione al 1991: 2.396 abitanti - Popolazione al 2001: 2.202 abitanti Variazione percentuale: -8,10%.
Famiglie: 869.
Media per nucleo familiare: 2,53 componenti

A proposito di bistecche romane...









Grande Bisteccone Nazionale,

con i soldi di tutti i contribuenti campa alle spalle dei terroni che pagano il canone, e quindi il suo stipendio e lui si permette pure di offendere!
Pesa 200 kg, esteticamente bruttissimo, culturalmente ignorante e professionalmente , a parte sgolarsi per i fratelli Abbagnale, professionalmente dicevamo, non è più aggiornato come lo poteva essere ai tempi di 90°minuto. Adesso ci saranno molti colleghi più bravi di lui ma evidentemente Bisteccone ha uno sponsor così influente....
Una figura messa lì per fare delle analisi sulla situazione delle squadre italiane, analisi che puntualmente si rivelano false, sbagliate e superficiali. E mamma RAI che lo tiene ancora lì.



Solidarietà a Rosario Crocetta


Solidarietà a Rosario Crocetta,

eletto e confermato Sindaco di Gela, comune del profondo sud siciliano, ed attuale eurodeputato nelle file del PD al parlamento europeo. E' la terza volta che si sventa, grazie a lavoro della magistratura e delle forze dell'ordine, un attentato mortale contro la sua persona messo in atto dalle cosche gelesi orfane del boss Emanuello ma evidentemente ancora potenti e pericolose.

Tra le sue iniziative antimafia lo svolgimento delle gare per l'appalto delle opere pubbliche presso l'Ufficio Tecnico del Comune alla presenza dei Carabinieri ed il licenziamento di impiegati comunali vicini alla mafia.

questo è un modo per non dimenticare quei politici che combattono la mafia senza se e senza ma...

domenica 10 gennaio 2010

Ecco cosa ha fatto veramente Obama sulla sanità

Dopo aver promesso ed approvato la riforma del sistema sanitario americano viene da esultare e dire: habemus la riforma sanitaria!
Questo bell'articolo di Nicola Persico ci fa semplicemente capire quanto è complicata la sanità americana.
Prima di tutto bisogna dire quanto può sembrare paradossale che la prima potenza economica mondiale non garantisce un'assistenza sanitaria gratuita ed universalistica sulla base del modello europeo. Forse è proprio questo che fa l'America così forte, così diversa, cosi' contraddittoria rispetto agli altri paesi sviluppati. E' bene dire che non tutto è vero su ciò che si dice a proposito della sanità americana. L'opinione popolare a volte pensa che in USA se ci si ammala e non si ha nessuna copertura si viene buttati fuori dagli ospedali.
Questa è una affermazione errata e l'articolo di Nicola Persico lo dimostra.
Un'altra cosa da chiarire è che gli americani, un pò per cultura e un pò per predisposizione naturale, non danno un grande peso e una grande preoccupazione riguardo al problema dell'assicurazione sanitaria.
Alla domanda "non ti preoccupa il futuro della tua salute senza un'assicurazione"? loro rispondono facendo spallucce, come per dire: "cosa ci posso fare, chi vivrà, vedrà".
Quindi alla base bisogna analizzare come gli americani si relazionano con questo problema.
In secondo luogo è doveroso dire che coloro che lavorano regolarmente hanno una copertura in quanto ad essi il datore di lavoro paga una percentuale dell'assicurazione.
In un' economia, come quella statunitense, dove non c'è tasso di evasione se non fisiologico (cioè quello presente in ogni economia), ogni lavoratore dipendente ha un'assicurazione.
Il problema semmai è che tipo di assicurazione ci si può permettere? ecco un altro punto sul quale pochi esperti parlano.
Esistono, in base a quanto paghi, diversi livelli di assicurazione (fascia A, B, C ecc..).
Uno studente straniero che volesse entrare negli Stati Uniti ha bisogno di una VISA (l' equivalente del nostro permesso di soggiorno). Nelle procedure per il rilascio della VISA Student è vincolante acquistare una assicurazione di circa 400 dollari (anche nel caso di uno studente straniero che decide di venire a studiare in Italia si richiede obbligatoriamente di essere registrato presso il nostro SSN (servizio sanitario nazionale) e avere il codice fiscale ( identico a quello che utilizziamo noi, anzi esteticamente pure molto più carino).
Senza quella non vai da nessuna parte. E' un'assicurazione -base che non ti permette ufficialmente di aver accesso ad un trapianto (sic!) ma ti permette comunque di essere curato regolarmente.
Dato che si tratta di compagnie di assicurazione private il costo è correlato al servizio: ovvero più paghi, più servizi ricevi e nel nostro caso meglio vieni trattato. A proposito di ciò c'è una testimonianza diretta di una degenza di una settimana in sala parto dove alla fine è stato presentato un conto di circa 9.000 dollari con tanto di ricevuta fiscale! (circa 1000 euro al giorno).
Purtroppo ci sono moltissime testimonianze drammatiche, sopratutto di famiglie della middle o working class (quindi non appartenenti nè alla'upper nè alla under class), e di coloro che semplicemente non hanno lavoro, di origine ispanica o nera (ma anche tra i bianchi) che si trovano nella paradossale condizione di non avere un reddito nè abbastanza alto per poter avere un'assicurazione ma nello stesso tempo non sono abbastanza povere per godere della programma di copertura gratuita chiamata Madicaid.
Bambini morti per una infezione alle gengive non diagnosticate in tempo a causa di badget ridotti dell'ospedale, o tumori ormai allo stato avanzato ma non curato per i costi troppo alti che l'azienda ospedaliera doveva affrontare senza avere un ritorno economico che fosse pari alle cure alle quali sottoporsi. Assicurazione negate a persone che avevano avuto in passato familiari colpiti da rare malattie, accaniti fumatori ecc...ecc...
Nel corso della storia anche Hollywood si è molto occupata di queste realtà con grandi e bei film o documentari. Qui vi si segnala sicko dell'attore regista/sceneggiatore Michael Moore.
Tuttavia non ampiamente documentato nell'articolo sono i rerali costi della sanità americana: non si capisce il governo americano spende il doppio dei soldi (16% rispetto al PIL) in sanità senza appunto garantire a tutti la cura. La media in europa rispetto al PIl è dell' 8% , l'Italia spende il 8,9% (vedi link spesa in pil).
Perchè questi costi alti? Innanzitutto perchè le tecnologie a disposizioni sono molte e, se da un lato garantiscono una maggiore efficienza, dall'altro fanno lievitare sensibilmente i costi (screeming, apparecchi all'avanguardia per la diagnostica, la prevenzione, l'intervento preventivo, nuove tecniche di riabilitazione e infine i farmaci che, a dire la verità, costituiscono il grosso della spesa). Sugli alti costi dei farmaci l' ex presidente G.W. Bush ha fatto approvare, senza che molti diedero tanto risalto mediatico, una grande riforma volta a rimborsare parte del costo delle medicine per gli anziani.
Infine aggiungiamo che all'interno degli ospedali ci sono molte associazioni religiose cattoliche o protestanti o di volontariato che forniscono un vademecum, una guida alle migliori compagnie assicurative che praticano prezzi abbordabili o semplicemente ti aiutano a pagare i costi.

..filosofando...

"Spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato"

Guccini, Cyrano


"Il vantaggio di essere intelligenti è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile"

Woody Allen


"Voglio conoscere i pensieri di Dio, il resto non è che un dettaglio"

Albert Einstein


"È così che muore la libertà, sotto scroscianti applausi"

Padmé Amidala, Star Wars III, La Vendetta dei Sith


"Tornate a casa nani, levatevi davanti/
per la mia rabbia enorme mi servono giganti"

Guccini, Cyrano


"Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, e sul primo non sono sicuro"

Albert Einstein




"Io non scendo a patti con i miei coglioni"

Luca T. (sì, proprio lui!)



"Gli uomini ragionevoli cercano di adattare se stessi al mondo, quelli irragionevoli di adattare il mondo a loro stessi. Di conseguenza, tutto il progresso dipende dagli uomini irragionevoli."

George Bernard Shaw



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