martedì 5 giugno 2012

"Quisque faber fortunae suae"? Il figlio del presidente degli Stati Uniti ha fatto il presidente degli Stati Uniti. Il figlio del farmacista del paese fa il farmacista. Il figlio del boss mafioso fa il boss mafioso. Il figlio del portuale di Genova morto sul lavoro fa il portuale di Genova morto sul lavoro. Evaporato l’effetto stupore per aver ottenuto la licenza di croupier, l’interrogativo latino resta in piedi quando si tratta di Mela Rocco, nato il 10 settembre 1983 “nell’ultima provincia d’Italia a 15 minuti dal luogo dove hanno assassinato il giudice Rosario Livatino”. La stessa locuzione latina rappresenta una ricerca all’interrogativo tramite un viaggio di 29 anni che ci porta attualmente al 20 maggio 2012, destinazione Londra, città che ospiterà le XXX Olimpiadi. Gli anni del Liceo, la voglia di emergere, il genio, in un contesto fatto di amici falegnami e padre muratore. La follia che prima lo porta a Palermo, l’incontro con Cristo e con CL (scherzo del destino dato che la sigla di Caltanissetta è appunto CL). Lo stesso Mela, il 30 dicembre 2011 in un informativa della Procura di Caltanissetta della quale chi scrive è entrato confidenzialmente in possesso dichiara: ”Siamo noi artefici del nostro destino. Non dobbiamo dimenticare il nostro passato, ma utilizzarlo per vivere il presente ed affrontare il futuro. Dico affrontare il futuro perché nella vita bisogna sempre battersi”. Anche se in un’ altra intercettazione ambientale emerge che il Mela sostenga: “Devo dire grazie alla Chiesa? Anche senza Comunione e Liberazione ho trovato lavoro qui all'estero, in una lingua che non ho mai studiato”. Quando si dice, il genio e la sregolatezza. Finisce il liceo e spinto dall’insofferenza del degrado, entra tra i primi dieci per affrontare il l’esame all’ Accademia militare di Livorno venendo scartato per piccoli (quasi inesistenti) problemi cardiaci, cosa che lo fa dubitare molto sulla presunta meritocrazia regante al Nord. Torna dunque in Sicilia percheè non vuole fare il manovale e inizia a studiare ed innamorarsi dii una ragazza francese ma è troppo presto perchè il Mela, orecchino e capelli lunghi ,vuole studiare, è affetto dalla sindrome dell’arrivismo e alla fine con tanta fatica si laurea ed ottiene anche la qualifica di giornalista pubblicista. Non è una fatica di Sisifo, anzi: ”Senza scrivere non avrei mai capito nulla di politica” dichiara. “Senza capire la politica, non avrei mai capito come vanno le cose e a quali referenti indirizzarsi”. Le ragazze? Sentite cosa risponde alla domanda invadente di un cronista: “Penso che nella vita ci siano 3 cancri: il prestito, l'evasione fiscale, il romanticismo”. Colpiti ed affondati. L'esperienza al Redentore è un pezzo di metafora della sua vita cristiana e sociale. Anche se è lui stesso un giorno durante una conferenza stampa a Venezia alla presenza di Cendron e Laura Giotto (austroungarici e veneti fino al midollo nonchè presenze fisse e testimoni dell’ avventura veneziana) a dichiarare : “Lavorare significa dichiararsi alla vita” scatendando nei due ascoltatori l’apoteosi dei sensi. Come gli uccelli che preparano i movimenti migratori, anche Rocco programmava il suo. Lo sesso, intervistato da una TV pubblica locale di stampo leghista (unico neo della sua brillante carriera del pensiero politico: la tessera della Lega Nord) alla domanda in perfetto veneto dell' intervistatore lui rispondeva: “Non credo che siamo nati per restare sempre nello stesso posto o per fare sempre le stesse cose. L'uomo é nomade, non sedentario. Il cambiamento é la nostra costante (Natle 2011)”. Arriva a Milano e si paragona all’Araba Fenice che rinasce dalle sue stesse ceneri ma è un'esperienza sfortunata nonostante mesi prima conosce Walter La Gamma, Sergio Alagna, Marco Tata, Luca Di Marco e Lorenzo Colonna- Preti (quest’ultimo particolarmente inviso causa il trattino tra il doppio cognome; troppo, per uno che viene da Sommatino e che va di cognome Mela, come un semplice frutto). Il rapporto con Lorenzo è schietto. Non si registrano commenti particolari a riguardo e nemmeno lanci di agenzie sulla persona e sul rapporto. Rimane il dubbio su una frase di Mela alla fine della sua esperienza a Rombon su Colonna: “Se ho visto più lontano, è perché stavo sulle spalle di giganti” (gli storici faranno luce sul doppio senso della parola “gigante” in riferimento alla stazza del Colonna- Preti).Sicuramente è una figura importante per i suo periodo sia a livello professionale sia a livello personale. Lorenzo gli cucina gli spaghetti alla carbonara, lo invita a casa, non firma la lettera di sponsorizzazione in bianco, ma scommette su Rocco. Di contro Rocco ne rimane quasi affascinato della cultura di questo capo col pizzetto (ai tempi) che spiega citando e cazzìa spiegando, tanto da aver una sorta di complesso culturale. Infatti, gli amici della stretta cerchia rivelano alcune chicche:” Mela una volta disse di aver paura a parlare con Lorenzo perchè Lorenzo è capace di farti cambiare idea controvoglia. Non è che lo impone, è proprio che alla fine, partendo da posizioni opposte, lui ti fa credere che lui ha ragione e tu sei convinto di non avere torto”. In futuro ne sapremo di più sul loro rapporto, per adesso è tutto ciò che trapela dalle indiscrezioni. Dove vanno gli uccelli migratori quando il loro nido non è più al sicuro? Nei paesi nordici, ovviamente. E’ la volta della Francia. A fare il cassiere in una stazione di benzina. Alla domanda a bruciapelo di Zampieri: “ ma proprio il cassiere”? Lui risponde: “ Sì, si il cassiere. Che c’è di male?”. Come per dire “pecunia non olet “; Anche se più tardi lo stesso Vitanza consigliò a chi mettesse in dubbio il suo mestiere la massima di Jean Paul Sartre: “Lei non è un cameriere, lei fa il cameriere” . Il ritorno in Italia, l’amicizia con Adriano Galizia: l’Incontro. Il genio e la sregolatezza che si incontrano. Tanto intellettuale ed artista uno, tanto materialista e pragmantico l’altro. Galizia è il Maradona del Lingotto, per questo, i pourparler che si susseguono fannno pensare che tra i due il rispetto e la stima reciproca non svaniranno finchè c’è facebook e Maradona. La firma in bianco sulla sponsorizzazione di Sergio Alagna, l’amicizia con Walter La Gamma, uno che muove paccate di migliaia di euro al giorno, cosa che fa morire di invidia il Mela che per muovere gli stessi soldi di La Gamma, è costretto a contare le fiches dei ricchi inglesi. Fabio Caldarola offre il suo sostegno e il suo entusiasmo nell’ inserirlo nella fredda Torino. Di Fabio apprezza lo spirito di iniziativa e la voglia di non arrendersi mai. Lo stesso Mela rimprovera a Caldarola l’ eccessivo Odio per i Gobbi. Mela alla fine è un ecumenico e pacifista. Lui lo ha sempre detto, “Odio non ne coltivo, se non altro perché di tutti i vizi che mi vengono addebitati conservo senz’altro l’amor proprio, e l’odio mortifica l’amor proprio”. Ogni uccello alla fine emigra per interi continenti e alla fine trova sempre il suo nido ma passeranno lustri, ancora non è il suo momento e soprattutto non è il suo nido. Torino è un passaggio e infatti si arriva alla licenza di croupier e la decisione di partire per Londra, la “City” per antonomasia, per essere uno dei tanti e nell’anno delle Olimpiadi i londinesi nemmeno si accorgeranno del Mela ma forse a lui piacerà così, piacerà per questo. Nel corso di un question time al consiglio di facoltà del corso di laurea rispose all’interrogazione di uno studente che si vantava di avere più amici lui che Salvo Lima quando era assessore ai lavori pubblici “ relazioni sociali? sono completamente diventato un anglosassone su questo punto di vista.Non sono affatto latino. Poche persone conosciute, e piu' che altro si é avviata la nascita ontologica dell'amico settoriale. Sei amico a lavoro, non a casa, sei amico al bar ma non il sabato sera ecc ecc.”Solo Rocco può pagare 70 euro di colazione allo storico “Florian” di Piazza San Marco a Venezia con Michela Soldano. Solo lui.Col suo zaino in spalla, segno di bei ricordi, emozioni, imperativi morali, lui, come un uccello migratore spiccherà il volo, questa volta non si sa per quanto tempo. L’Italia è troppo stretta per lui, troppo provinciale, non si sono mai capiti con la sua terra d’origine. Mai: nè con la Sicilia, nè con l’Italia. Si sente soffocare. Il tempo lo ricongiungerà all’affetto e all’apprensione per lui troppo asfissiante dei parenti con i quali per tanto tempo ha avuto rivalità sdegnose che il tempo mostrerà buffe e sprecate. Rocco Mela, classe ‘’83 si conceda dall’ Italia scrivendo sulla sua pagina di facebook “adesso, a 28 anni, sono a Torino per apprendere il mestiere di croupier, con il sogno di trasferirmi in Inghilterra. Amo la diversità, le persone che non sono frutto del sistema, rimango affascinato da chi va avanti nonostante i problemi della vita. Questo sono io, avrei potuto fare qualcosa di piu', ma anche qualcosa di meno.Comunque, nessuno potrà accusarmi di essere un vigliacco” .L’ Inghilterra come sogno di riscatto, in cerca di quella gloria che in Rocco Vivens.Londra 1996, Eric Cantona, altro genio alla Maradona; pubblicità sui cartelloni: “Il ‘66 è stato un grande anno per il calcio. E’ nato Eric”. Il che, praticamente, doveva suonare come un vero oltraggio: nel 1966 l’Inghilterra ha vinto il suo primo ed unico titolo Mondiale. In realtà era un grandissimo omaggio ad Eric. Era il 15 maggio 1996, lo speaker della Camera dei Comuni esordì così: “Prima di cominciare, a nome dell’aula, vorrei dire che Eric Cantona è il più grande francese vivente”.Diranno così anche di Rocco Mela alla camera dei Comuni: “il più grande cittadino di sommatino vivente”. I Londinesi tra un paio di lustri lo raffigurerano nei cartelloni pubblicitari del Regno, col suo leggendario zaino per le strade del Regno Unito: “Il 2012 per Londra è stato un anno storico: Rocco Mela è stato qui!”.Quando accadrà, lui sicuramente sarà in qualche bar dell’ Andalusia a servire mojito ai turisti tedeschi, perchè l’uccello ha continuato a migrare e soprattutto perchè, certi uccelli, non sono fatti per stare in gabbia.

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