mercoledì 25 maggio 2011

Noi a San Marco d'Alunzio facciamo così...



Cerco di declinare in termini aluntini il famoso discorso di Pericle agli ateniesi...

Noi a San Marco pensiamo che la politica sia una sfida e non un problema, una bella realtà e non un concorso di popolarità, un servizio e non un trampolino di lancio per far carriera.
E pensiamo che il ricambio generazionale non sia un tema da sbandierare una volta ogni cinque anni, ma ogni giorno per cinque anni, sempre. Noi a San Marco d'Alunzio facciamo così.

Noi a San Marco pensiamo che i nonni aluntini siano una ricchezza, spesso fondamentali sotto il profilo economico e logistico per la vita delle famiglie. Noi crediamo che sia un diritto garantire un'assistenza domiciliare invece di tagliare loro i servizi per organizzare notti bianche. E crediamo che l'avversario si combatte con le idee non con le ossessioni.
Noi vogliamo vivere a viso aperto piuttosto che asserragliati nell'anonimato. Noi a San Marco d'Alunzio facciamo così.

Noi a San Marco pensiamo che i musei e le biblioteche debbano essere arricchite, valorizzate, aperte anche fino a mezzanotte per offrire un' alternativa al turista gratificando e valorizzando il personale che ci lavora. Pensiamo che sia educativo e utile indurre i giovani a crearsi una scuola di canto, recitazione, di aprire una radio locale, una "casa della cultura" per promuovere confronti, condivisioni, scambio di idee. Noi a San Marco d'Alunzio facciamo così.

Noi a San Marco pensiamo che la generosità e la solidarietà cattolica aluntina educhi la nostra sensibilità a ciò che è bello, al vero volontariato, quello verso i deboli non quello verso gli amici. Noi a San Marco d'Alunzio facciamo così.

Noi a San Marco pensiamo che una caserma dei Carabinieri costituisca un presidio di ordine, sicurezza ed autorità e che la sua permanenza nel nostro territorio deve essere supportata sempre e comunque non solo per visibilità ed opportunismo politico. E vogliamo che ogni cittadino pretenda più verde e più decoro urbano, pensiamo di creare un bando per gli artisti delle scuole e delle univeristà d'arte per rendere ancora più interessante ed accogliente il nostro paese. Noi pensiamo ad una rete idrica efficiente, un piano regolatore che sfrutti e valorizzi gli spazi vuoti inutilizzati. Noi a San Marco d'Alunzio facciamo così.

Noi a San Marco crediamo che innalzare l'addizionale IRPEF comunale per garantire sagre del pane cunzatu e calate di maccarruna voglia dire essere irresponsabili. Noi crediamo che bisogna mettersi a servizio del paese piuttosto che mettere un paese a proprio servizio. Pensiamo che nascondere i debiti del comune non sia un servizio per tutti ma un furbata per pochi. Noi a San Marco crediamo davvero nel merito e nella meritocrazia, e pensiamo che sia doveroso promuovere e far crescere professionalmente persone sulla base delle loro capacità e competenze a prescindere dall'appartenenza ad una famiglia. Noi a San Marco d' Alunzio facciamo così.

Noi a San Marco pensiamo che la trasparenza e la pubblicità dell'atto sia un diritto di ogni cittadinno affinché abbia tutti gli strumenti per informarsi su come il sindaco spende i soldi dei cittadini. Pensiamo che ogni cittadino abbia diritto di partecipare alle sedute del consiglio comunale anche da casa o dal posto di lavoro attraverso una web cam che trasmetta le sedute consiliari. Noi a San Marco d'Alunzio facciamo così.

Noi a San Marco crediamo che gli uffici competenti possano scrivere in modo chiaro un punto della situazione (anche via email a chi ne farà richiesta) sullo stato di avanzamento di tutti i cantieri e dei lavori pubblici. Crediamo che ogni quartiere debba essere rappresentato ed attenzionato affinchè ogni residente possa dire la propria segnalando i piccoli interventi da fare ottenendo una risposta entro 48 ore dall'amministrazione, perchè l'ascolto è più importante della facile retorica. Noi a San Marco d' Alunzio facciamo così.

Noi a San Marco, consapevoli della crisi educativa che la società generale sta vivendo, pensiamo che la scuola vada sostenuta e incoraggiata, non dimenticata e strumentalizzata per scopi propagandistici. Per tutto il primo anno di mandato si cercherà di essere più vicini alle nostre scuole, visitandole, per dialogare e affrontare i problemi più da vicino.
Crediamo che isegnare ai nostri figli ad utilizzare il computer e facebook sia un bene ma pensiamo che insegnare ai nostri ragazzi la storia dei personaggi storici che danno il loro nome alle strade del nostro paese sia indispensabile affinchè si rafforzi un' identità aluntina. Noi a San Marco d'Alunzio facciamo così.

Noi a San Marco crediamo che ci voglia consapevolezza ed orgoglio nel vantarsi di aver portato la nostra "aluntinità" fuori, nell'ingegneria nucleare, nelle aziende prestigiose, nelle organizzazioni internazionali, a creare valore nelle univeristà, all'estero, a creare aziende al nord, a lavorare dignitosamente per poter un giorno sfruttare le competenze nel proprio paese.
Noi crediamo che il nostro Paese debba essere più centrale e influente nel comprensorio per riacquistare quella forza e quella specificità di poterci definire fieramente aluntini e non sammarcoti. Di poter orgogliosamente declinare i verbi in dialetto con l'accento sulla "e" finale. Noi a San Marco d'Alunzio facciamo così.

Noi a San Marco vogliamo vincere, altro che partecipare. Crediamo che non ci sia futuro senza passato e siamo grati alle persone che fino ad oggi hanno servito ed onorato il nostro paese, ma siamo consapevoli che adesso tocca a noi. Forse sbaglieremo anche noi, ma perlomeno sbaglieremo in modo diverso.
Noi potremmo fallire per incapacità, ma non per soddisfazioni personali. Noi a San Marco d'Alunzio facciamo così.

Noi a San Marco crediamo che sia giunto il tempo del coraggio, il coraggio del leader che si mette a disposizione del gruppo e non il gruppo che si mette a disposizione del leader. Solo così si rischia, si osa e si vince. Saremo accusati di arrivismo. Ma meglio essere accusati di arrivismo oggi che processati per mancanza di affermare la propria identità domani.

sabato 7 maggio 2011

I Programmi delle Liste


La cosa che di più mi ha colpito in questa prima parte di campagna elettorale è che confrontando i programmi, quello della lista "Primavera Aluntina" è il più credibile e il più attuabile.
Certo non siamo così ingenui nel pensare che gli altri programmi non siano belli o entusiasmanti, ma la differenza sta proprio lì.
Di solito i programmi elettorali sono una ricetta bellissima dove ognuno ci mette il bello ed impossibile.
Se guardassimo al programma elettorale delle altre liste, vi accorgeremmo che è una Disneyland, un mondo surreale a cui ovviamente non bisogna credere.
Probabilmente l´hanno scritto nell´ipotesi di non governare, pensando di perdere.
Il nostro programma invece non ha presentato una società migliore ma si è prefissato di migliorare la società che c'è: questo è importantissimo.
Arcodia molto probabilmente pensa di gestire il futuro come la prosecuzione possibile di un felice passato: dato che abbiamo fatto bene (lui pensa) continueremo a fare bene: molto superficiale ma diretto.
Per Celestino è l' opposto: non ci deve essere la continuazione ma la rottura, imposta dalla realtà.
Le promesse possono essere garantite solo dai doveri, e i doveri possono essere garantiti solo dalla responsabilità che parte dalla singola persona e dal suo impegno, valorizzando il lavoro di tutti, dagli artigiani ai commercianti, dagli impiegati agli allevatori, dagli agricoltori ai circoli culturali.
Nelle continue riunioni elettorali Celestino non si stanca di ripetere "mon mi lasciate solo, ho più bisogno di voi dopo che ora".
Ecco che emerge e ritroviamo la differenza che dicevo prima: le persone vengono prima dei leader e questa nostra idea lascia prefigurare una concezione collegiale, collettiva del potere da parte del nostro sindaco designato.
Noi che abbiamo creato questa coalizione lo abbiamo fatto poiché abbiamo avuto la netta sensazione che rispetto agli altri due leader Celestino ha saputo ascoltarci. Questo non deve essere scontato perché per tanto, troppo tempo si è dato importanza alla capacità di parlare piuttosto alla capacità di ascoltare.
La vera differenza è stata che mentre per Celestino le critiche erano uno spunto di riflessione da accettare con lealtà e rispetto istituzionale, nell'attuale maggioranza erano viste come lesa maestà, alto tradimento ed attentato alla Costituzione (sic!).

In tutti questi anni noi abbiamo tessuto una rete di relazioni, elaborato report da presentare davanti al gruppo in riunione periodiche e costanti, post sul blog, abbiamo fatto battaglie sulle idee, discussioni sulla meritocrazia, corrispondenze con riviste locali.
Forse avevamo lanciato un imlicito messagio ad Arcodia, molti lo potevano leggere anche così, in realtà l'arroganza del potere ha prevalso ed invece di intavolare una discussione a 360° con le nostre istanze e con le nostre idee si è preferito andare oltre e cercare lo scontro frontale.
Noi dunque abbiamo scelto un interlocutore che subito ci ha messo a nostro agio, siamo noi ad aver puntato molto sui giovani, che è però una cosa diversa dagli altri schieramenti, dove i giovani stanno semplicemente sul palco ad applaudire mentre i leaders fanno i loro comizi.
Arcodia e Filippo per loro stessa natura sono dei leader e sulla base della loro persona hanno costruito la loro leadership, creato un gruppo e poi la lista.
Nel caso di Filippo è lampante che siamo in presenza di una lista organizzata per rilanciare e mettere in risalto la sua persona, la sua storia personale, la sua crescente centralità nella società aluntina.
Mentre dunque nella lista di Arcodia e Filippo vengono prima i leader e poi le persone, nella nostra lista è al contrario: prima le persone e dalle persone il leader.
Ovvio che stiamo parlando di tre importanti personalità: Arcodia e Miracula sono persone serie, oneste, i quali, sopratutto nel caso di Arcodia, insieme ad altri hanno scritto la storia politica di Aluntium.
Che dire, che vinca il migliore ma che vinca sulla base della scommessa politica, su ciò che rappresenta, su ciò che ha intenzione di fare, non sui programmi che per una questione elettorale vengono gonfiati a ridosso delle elezioni.
Fosse così gli elettori dovrebbero premiare la lista Primavera Aluntina, la quale offre non un libro dei sogni, non cose impossibili ma parte dalla base naturale dei bisogni e delle necessità di un Paese e dei suoi cittadini.

Il suddetto commento è frutto di opinioni esclusivamente personali che non sono state concordate col comitato elettorale del gruppo "Primavera Aluntina", verso il quale, come tutti sapete, non nascondo la mia totale adesione e il mio incondizionato appoggio.

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