domenica 27 marzo 2011

Onore al Popolo...




E' incredibile la straordinaria compostezza, l'ormai caratteristico selfcontrol che caratterizza i giapponesi sfortunatamente alle prese con queste disgrazie.
Pochi istanti dopo l'allarme i bambini che stavano per prepararsi all'uscita di scuola, hanno preso lo zaino e il caschetto di emergenza e sono scesi ordinatamente in strada.
Sì perchè alle pareti di ogni scuola c'è un appendiabiti con un kit di sopravvivenza, una torcia, un casco.
Nelle case è vietato attaccare i quadri con chiodi alle pareti, all'interno del vetro delle finestre un reticolato impedisce la caduta di schegge, e si consiglia di tenere sempre un paio di scarpe sotto il letto, in caso di fuga improvvisa.
La scossa ha liberato un'energia che è stata 30 mila volte (30.000 sic!) maggiore a quella scatenata a L'Aquila nel 2009.
Pur sottoposti a grandi oscillazioni i grandi grattacieli di Tokyo hanno retto. Alberto Zaccheroni, il ct italiano della nazionale di calcio giapponese, è rimasto esterrefatto:"ci hanno portato in un grande parco all'aperto e ad un certo punto ho visto che l' asfalto si muoveva"!.
Il professore Alessandro Martelli, professore di Costruzioni in zona sismica all'università di Ferrara ha dichiarato:"un terremoto di magnitudo 7,5 ben inferiore a quello giapponese (già violentissimo), farebbe tra le 15 mila e le 32 mila vittime in Calabria, appena 400 vittime a Tokyo. Lì le case restano in piedi e ovviamente non si tratta di un miracolo".
La materia anche se macabra mi appassiona e così vengo a sapere che dal punto di vista normativo ed ingegneristico il Giappone è davvero all'avanguardia.
Si utilizzano le strutture con getti di cemento armato che permette l'elasticità e la torsione adeguandosi al movimento tellurico.
Questa tecnologia edile ha resistito e allo stato attuale sono a prova di terremoto 3 edifici giapponesi su 4 e l'obiettivo è arrivare al 90% nel 2015.
E' un obbligo per gli edifici pubblici ma anche i privati si stanno gradualmente attrezzando, consapevoli che la terra dove vivono è soggetta al 20% delle scosse che vengono registrate in tutto il mondo e che secondo le statistiche accade una catastrofe ogni 70 anni. Roba da far tremare i polsi.
Quasi tutti gli edifici di nuova costruzione sono obbligatoriamente dotati di speciali cuscinetti antisismici posti alla base degli edifici.
Vengono adottati acciai più elastici di quelli normali e i pilastri sono annegati ed avvolti da speciali tubi in fibra di carbonio, che li rendono più resistenti alle fratture.
Ci sono strutture costruite in legno con strutture portanti in acciaio e carbonio. E' montato sopra "slitte" dotate di pantografi e dissipatori a pistone che permettono alla casa di muoversi smorzando l'onda d'urto del terremoto (fonte il Foglio)
Altri accorgimenti fondamentali sono le porte e le finestre costruite ad architrave mobile per consentire comunque di aprire la porta, a botole apribili sui balconi per scendere di piano, all'uso di materiali antifiamma per evitare incendi.
Tutto questo ha però un costo aggiuntivo del 5 e 10% che può salire ancora di più.
(Roberto Giovannini, intervista a "La Stampa").

GLI IMPIANTI NUCLEARI

Stanno suscitando ansie, angosce e preoccupazione la sorte delle centrali nucleari presenti in Giappone.
Tutti sono d'ccordo nel ritenere che le centrali nucleari sono costruite secondo i più avanzati criteri di sicurezza, al punto che è stato calcolato che circa un terzo del costo di una centrale va a coprire i sistemi di sicurezza.
Il problema della centrale di Fukushima, la centrale che sta facendo tenere col fiato sospeso un mondo intero per le fughe radiottive, è che non ha funzionato il meccanismo d'emergenza a diesel.
Ogni centrale deve avere due motori diesel pronti ad entrare in funzione ogni volta che la corrente elettrica salta per consentire lo spegnimento di emergenza dell'impianto.
Nel giorno del terremoto questi due motori non sono partiti e la radiottività è iniziata a salire.
Il Giappone, nonostante si trovi in una posizione geografica al altissimo rischio sismico, ha deciso ugualmente di investire nell'energia nucleare civile con 55 reattori in funzione e 11 in costruzione. Allo stato attuale il 30% dell'elettricità giapponese viene ricavata dall'energia nucleare.
Il governo ha posto l'obiettivo del 50% entro il 2030.

SI PUO' MANTENERE IL COSTO DELLA SICUREZZA DI UNA CENTRALE NUCLEARE?

IN passato, il reattore di un'altra città, quella di Niigata, fu colpito da un violento terremoto. Era una centrale progettata per resistere ad un terremoto di 6 gradi. Il terremoto fu di 6,8 gradi. Per elevare lo standard a 6,8, quindi migliorare l'apparato di sicurezza di 0,8 gradi, i giapponesi hanno speso 2,6 miliardi di euro. Cifra che serve a costruire un nuovo reattore.
Se Fukushima è stato progettato per reggere ad un terremoto di 7 gradi, quello dell'11 marzo è stato 1000 volte più potente (la scala Richter è logoritma).
Quanti soldi ci vorrano e dunque quanto costa elevare lo standard di sicurezza?
A voi, a noi cioè, i conti..proprio adesso che dovremmo decidere se puntare ancora sul nucleare e sulle sicurezza delle centrali. Bel casino.

A me ha colpito anche la frase del presidente dell'Istituto italiano di vulcanologia e geologia Enzo Boschi, che forse pone fine alle polemiche anche in Italia sulla presunta prevedibilità di questi fenomeni. "Dopo 40 anni di studi, siamo in grado di sapere dove avverranno i terremoti, quanto saranno grandi, quale sarà la loro forza massima, ma non sappiamo dire quando si verificherà un terremoto...Abbiamo un'azione tempestiva massima di 10 secondi..è il massimo che può offrire una scienza giovane come questa".

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