giovedì 14 ottobre 2010

Per qualche ...turista in più!



Gentile Direttore,

Le chiediamo ancora una volta un po' di spazio per metterla al corrente sugli sviluppi della vita politica a San Marco d'Alunzio. Iniziamo subito dicendole che a San Marco stiamo morendo dal ridere, sì, ci stiamo divertendo un casino, si organizzano spaghettate in piazza, rosticciate di carne, si mangia e ci si racconta barzellette!
La invitiamo a fare un salto e vedrà che ad accoglierla ci sarà una schiera di amministratori in fila indiana e col foglietto in mano che le raccontano le barzellette sui carabinieri, sui giovani e sull'ignoranza che regna sovrana! Dobbiamo dire che non è male come idea: dato che hanno fallito politicamente facendo piangere il loro elettorato, adesso ad un anno dalle elezioni, tentano di far ridere le persone!
Lei se lo immagina Enzo Sindoni e Bruno Mancuso, i quali, in risposta a delle osservazioni critiche sul loro operato, invece di informare la cittadinanza sullo stato del proprio lavoro raccontano barzellette? Pagliacciate a parte, noi invece vorremmo muovere qualche osservazione critica sulla politica turistica messa in atto dall' amministrazione comunale durante l'estate che è appena trascorsa.
Durante gli ultimi 4 anni il nostro paese ha sofferto un calo di turisti permanenti, ovvero quei turisti che soggiornano per un breve periodo a S. Marco d'Alunzio.
Sappiamo tutti che, per le casse del paese, un conto sono gli arrivi, come forse è infatti accaduto, e un conto le permanenze.
Quest’ultime significano “più tutto”, più notti da trascorrere a S. Marco, più pranzi al ristorante, più musei visitati e più consumi, con conseguente e automatico guadagno per tutto l’indotto.
Ma di quale indotto parliamo se il comune non ha attivato nessun canale di guadagno per far respirare le proprie casse e i propri conti pubblici sfasciati dai continui mutui e prestiti?
Quale indotto ha a disposizione il nostro comune se in 4 anni e mezzo non si è pensato di sfruttare la cosa per la quale i turisti vengono a visitarci, ovvero i nostri panorami, installando dei binocoli panoramici a gettoni nei punti strategici e più belli del paese?
Come pensiamo di scucire qualche euro dalle tasche dei turisti se al Castello mettiamo in mostra solo spettacoli, il Tempio di Ercole lo consideriamo nei 10 minuti della festa dell'Annunziata e i campanili delle chiese inutilizzate? Basta vedere in quale stato riversano i pannelli informativi messi di fronte ai monumenti principali: sbiaditi dal sole e illeggibili.
Come dovrebbe fare soldi il nostro comune se preferisce spendere 775 euro per comprare una macchinetta per rilevare le presenze dei dipendenti da installare presso il museo delle Arti figurative Bizantine invece di dotare il museo comunale di più fondi avviando una politica di marketing e pubblicità?
Come mai non è venuta in mente a nessun assessore l'idea di trasformare lo statuto del museo in una fondazione, in modo da dotare la direzione dell'autonomia di cercare contributi privati per farsi finanziare progetti come fanno la maggior parte dei musei?
E cosa dire sulla sorte del Museo Parrochiale?
Allo stesso tempo però si trovano i soldi per l' associazione “Volontari”, per la Pro Loco, per acquistare i giochi a Monte San Giovanni, per comprare, a spese del contribuente, terreni e case.
Come può far soldi il nostro Comune, che di questi tempi deve operare sempre più “come azienda privata” e non come ente pubblico, se ai turisti non si vengono offerti quei servizi ricettivi senza i quali nessuna accoglienza turistica può funzionare?
Abbiamo sempre concordato sul fatto che il nostro paese aveva bisogno di trasformare i propri servizi sportivi in ricettivi quindi mettere a disposizione un campetto da tennis, un servizio bikecity a pagamento, cose che avrebbero dovuto farci guadagnare qualcosa non solo in termini economici ma appunto anche in termini di indotto (prolungando così le proprie permanenze).
Non si riesce a capire per quale motivo il 31 di luglio a Taormina vi si espone un presepe, una rappresentazione della città con le casse piene di monetine che i turisti lasciano come gesto di approvazione dell'arte e dell'artigianato locale, mentre noi li teniamo ben custoditi in qualche scantinato.
In questi 4 anni non si è avuto nessuna traccia di quel tanto conclamato turismo congressuale che avrebbe dovuto portare a San Marco d'Alunzio convegni, incontri, riunioni dei vari consorzi, enti parco ecc...ecc., nessuna iniziativa per far sì che il paese accogliesse sempre più giovani attratti dalle nostre montagne per realizzare un'area camping attrezzata.
Ciò che veramente fa di un paese un sistema organizzato è anche la comodità di parcheggiare, la presenza dei servizi h24, delle nostre strutture sociali.
Tempo fa abbiamo ottenuto un finanziamento per la costruzione dell'asilo nido, ma a distanza di anni rimane inutilizzato ed incompleto, in compenso però il nostro comune paga 516, 46 euro al comune di Torrenova per ogni bimbo aluntino frequentante l'istituto torrenovese.
La cosa sarebbe divertente se non fosse patetica.
La manifestazione dei fabbri d'arte riscuote un discreto successo, con 5 mila euro garantisce un notevole indotto per bar e ristoranti. Ma per il Comune?
Perché non monetizzare questa manifestazione calendarizzando una sorta di fiera artigianale e utilizzare così i nostri capannoni abbandonati piuttosto che tenerci dentro il fieno per gli allevatori?
La parte che più risalta agli occhi del turista è l'immagine estetica del paese, la cura del particolare, l'attenzione per l'arredo urbano.
Questa estate, come ormai da anni, abbiamo ancora assistito nel vedere fuori dai bar ombrelloni e tende a bracci di svariati colori. Sembrava di stare in fiera piuttosto che in pieno centro storico “medievalizzato”.
Sempre a proposito di arredo urbano, a nessun artista aluntino è stato chiesto se fosse stato possibile abbellire con dei murales storici/decorativi le parti nude dei muri del nostro paese sulla scia di quello che hanno fatto a Santo Stefano o a Rocca di Caprileone.
Il risultato è stato che nell'area dove solitamente i turisti parcheggiano le macchine, ad attenderli ci sono dei muri di cemento spogli e tanto tristi (zona aracoeli).
Per ultimo: ci rammarica dover ancora una volta constatare che questo vizietto di abusare dei prestiti non è stato tolto, così ancora una volta ci tocca denunciare quest'ennesimo prestito di 23,000 euro per noleggiare, leggasi noleggiare, una Panda (sic!) per 5 anni e poi ci sentiamo ripetere che il comune non ha i soldi per fare questo o fare quell'altro, o peggio ancora, pagare gli stipendi.
Stipendi dei nostri genitori ovviamente!
Per finire, la parte che stanno recitando i nostri amministratori ci ricorda un aneddoto capitato ad uno studente liceale che, beccato dalla professoressa impreparato in un'interrogazione a scuola, cerca in tutti i modi di spiegare e dare l'impressione di aver studiato. Lo studente è talmente convinto di andare bene e ingannare così la professoressa, che quest'ultima lo lascia finire di parlare e alla fine gli chiede a bruciapelo:" conosci la differenza tra la commedia e la tragedia?", lo studente un pò spiazzato risponde:" certo prof., la commedia fa ridere mentre la tragedia fa piangere".
La prof. con disinvoltura: "no caro, la commedia è quella che stai facendo tu, la tragedia è quella che farò io a fine anno"!
La commedia è quella che stanno recitando oggi i nostri amministratori, la tragedia è quella che faranno gli elettori aluntini tra meno di un anno.

Cordiali Saluti

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